Alla scoperta dei Dosha: il segreto dell’equilibrio secondo l’Ayurveda
Hai mai sentito parlare di Ayurveda, la scienza millenaria della salute nata in India oltre 5000 anni fa? Se sì, probabilmente conoscerai la parola “dosha”, ma sai davvero cosa significa e perché può essere così importante per il tuo benessere? Oggi faremo un viaggio semplice e affascinante dentro i segreti dei dosha, spiegando cosa sono, come funzionano e perché conoscerli può cambiare la tua vita.
Se vuoi capire come funziona il tuo corpo e la tua mente secondo l’Ayurveda, conoscere i dosha è il primo passo. In questo articolo scoprirai cosa sono, come identificarli, quando sono in equilibrio o squilibrio e come mantenerli armonizzati durante tutto l’anno.
Cosa sono i Dosha
I dosha sono le tre energie fondamentali nate dalla combinazione dei cinque elementi presenti in natura: etere, aria, fuoco, acqua e terra. Queste tre energie regolano ogni funzione del corpo e hanno delle loro caratteristiche specifiche. È molto importante capire il concetto di base dei tre dosha poichè grazie ad essi possiamo determinare la costituzione individuale (Prakriti), possiamo comprendere l’origine delle malattie e stabilire quali trattamenti, pratiche giornaliere, di purificazione, di alimentazione e di esercizio fisico fare per mantenerli in equilibrio e stare bene.
I tre dosha sono:
– Vata
– Pitta
– Kapha
Vediamoli nel dettaglio.
Vata Dosha: Caratteristiche, Equilibrio e Squilibrio

Vata è definito anche il re dei dosha perchè muove e controlla gli altri due. È il principio, infatti, che governa il movimento ed è costituito dagli elementi Aria e Etere. Pensa a questi due elementi, cosa ti suscitano? Secchezza, leggerezza, mobilità, volatilità, velocità. Queste sono tutte caratteristiche di Vata. Altri segni specifici di questo dosha sono il freddo e la ruvidità. Vata aumenta naturalmente in autunno e in inverno, nel pomeriggio, nell’ultima parte della notte e in vecchiaia. È presente in maggior misura nella parte bassa del corpo, al di sotto dell’ombelico: colon, vescica urinaria, pelvi, cosce, gambe ma lo si trova anche negli spazi vuoti come le articolazioni, nelle ossa e nelle orecchie. La stitichezza, per esempio, è un classico esempio di squilibrio di Vata. Stitichezza = assenza di movimento, colon e secchezza.
Ecco qui una tabella riassuntiva che può aiutarti a capire se in te prevale Vata dosha.
Elementi: aria e etere
Qualità predominanti: freddo, secco, irregolare
Funzioni principali: movimento, circolazione, sistema nervoso
Segni fisici: corpo snello, struttura ossea esile, scarsa massa muscolare, pelle e capelli secchi, opachi e ruvidi, occhi piccoli, unghie fragili, mani e piedi freddi, articolazioni che scrocchiano. Sofferenza al freddo, problemi di circolazione
Segni mentali: creatività, vivacità, instabilità, iperattività mentale, rapidità nell’apprendere ma anche nel dimenticare, ansietà
Parti del corpo: parte bassa al di sotto dell’ombelico, orecchie e ossa
Stagione: autunno, inverno
Parte del giorno: 14-18, 02-06
Stagione della vita: vecchiaia
In equilibrio: energia vitale, leggerezza, entusiasmo
In squilibrio: insonnia, ansia, nervosismo, instabilità emotiva, perdita di concentrazione, rigidità muscolare e articolare, pelle seccha, irregolarità intestinale
Consigli pratici per mantere Vata dosha in equilibrio
Per mantenere un dosha in equilibrio in Ayurveda si segue la Legge dei contrari, secondo cui forze contrarie e interagenti si riducono reciprocamente, quindi per esempio per ridurre uno squilibrio di Vata possiamo usare un suo contrario. Per ridurre il freddo usiamo il caldo, per ridurre la secchezza usiamo sostanze oleose o grasse. Questo vale per tutti e tre i dosha.
Cosa fare quindi nel concreto per mantere Vata dosha in equilibrio?
Routine quotidiana: essendo Vata instabile, la regolarità è fondamentale per questo dosha. Alzarsi e andare a dormire a orari costanti, fare pasti regolari e concedersi momenti di riposo.
Alimentazione: mangiare cibi caldi, nutrienti, leggermente umidi e ben cotti. Cereali integrali, zuppe, stufati e spezie come pepe nero, cardamono, cannella e zenzero aiutano a calmare l’energia di Vata. Bere acqua tiepida.
Trattamenti ayurvedici: massaggi con oli caldi, come olio di sesamo o un olio medicato ayurvedico, aiutano a nutrire la pelle e le articolazioni, sciogliere tensioni e calmare la mente.
Attività fisica e rilassamento: ballo, yoga dolce, tai chi chuan, meditazione, e passeggiate tranquille in natura che favoriscono radicamento, calma e stabilità. Evitare attività che generano freddo, tensione e sforzi eccessivi che contribuiscono a stressare sopratutto il sistema nervoso, molto delicato per questi dosha.
Vata tende a aumentare in autunno e in inverno, stagioni più fredde e secche. In questi periodi è ancora più importante curare con attenzione il calore interno, proteggersi dal freddo e mantenere una buona regolarità delle abitudini quotidiane.
Conoscere il proprio Vata significa imparare a vivere in armonia con il ritmo naturale del corpo, evitando stress e stanchezza, mantenendo creatività, lucidità e vitalità costante.
Le parole d’ordine per Vata sono: rallentare, calma e nutrimento.
Pitta Dosha: come riconoscerlo e riequilibrarlo

Pitta dosha è composto da Fuoco e Acqua. Cosa ti suscitano questi due elementi? Calore, umidità, fluidità, acidità, trasformazione. Immagina un fuoco interiore che brucia e che regola il metabolismo, la digestione, la temperatura corporea e la lucidità mentale. Ecco questo è Pitta.
Pitta aumenta in estate, intorno a mezzogiorno e mezzanotte, in adolescenta e giovinezza. Si trova nella parte centrale del corpo, compresa tra cuore e ombelico: fegato, milza, pancreas, stomaco, duodeno, intestino tenue, cuore, ma anche nel sangue, nella pelle e negli occhi.
Un tipico squilibrio di Pitta è il bruciore di stomaco (fuoco, calore, acidità).
Le persone con questo dosha dominante sono persone che tendenzialmente hanno una corporatura media, una buona muscolatura tonica, una pelle che tende a scaldarsi, hanno una digestione efficiente, sono competitivi, determinati, decisi, ben organizzati, inclini alla rabbia e all’irritazione.
Ecco qui la tebella riassuntiva per capire se sei un Pitta dosha dominate:
Elementi: Fuoco e Acqua
Qualità predominanti: caldo, umido, acido, fluido
Funzioni principali: digestione, metabolismo, intelligenza
Segni fisici: corporatura media talvolta atletica, muscoli definiti, pelle calda e oleosa, capelli sottili, sudorazione abbondante
Segni mentali: leadership, determinazione, capacità organizzative, irritabilità se squilibrato
Parti del corpo: parte centrale tra cuore e ombelico, sangue, pelle e occhi
Stagione: estate
Parte del giorno: 10-14, 22-02
Stagione della vita: adolescenza, gioventù
Equilibrio: Buona digestione, concentrazione, energia costante
Squilibrio: Collera, infiammazioni, acidità, irritazioni cutanee, problemi agli occhi
Come mantenerlo in equilibrio?
Abitudini quotidiane: evitare stress e sovraccarico fisico e emotivo, fare pause regolari, concedersi momenti di relax, non esagerare nel voler competere ed essere
sempre prestanti.
Alimentazione: prediligere cibi rinfrescanti, leggeri. Evitare tutto ciò che è acido, aspro e troppo piccante o speziato. Mangiare frutta fresca dolce (evitare quella acida e aspra, non perfettamente matura), verdure dolci e amare, legumi e latticini freschi e non troppo stagionati aiutano a calmare il fuoco interno. Mantenersi sempre ben idratati bevendo acqua fresca.
Attività fisica: esercizi moderati che evitino l’eccesiva sudorazione. Bene uno yoga non troppo dinamico, passeggiate o nuoto; evitare sforzi eccessivi durante le ore più calde.
Trattamenti ayurvedici: massaggi con oli rinfrescanti, come quelli a base di cocco o olio di sandalo, aiutano a riequilibrare questo dosha.
In estate Pitta tende naturalmente ad aumentare, quindi prestare attenzione all’alimentazione e alle attività diventa ancora più importante.
Comprendere il proprio Pitta significa imparare a gestire il “fuoco interiore” in modo che diventi un alleato e non una fonte di stress.
Le parole d’ordine per Pitta sono: rinfrescare, respirare profondamente e non esagerare.
Kapha Dosha: stabilità, forza e possibili squilibri

Se Vata è il vento e Pitta il fuoco, Kapha è la Terra e l’Acqua, l’energia della stabilità, della struttura e della resistenza. Kapha regola tutto ciò che dà forma e sostegno al corpo, governa la coesione e crea la struttura del corpo: ossa, muscoli, pelle, fluidi corporei. Kapha ricorda la solidità, l’umidità, la pesantezza, la lentezza. Le persona con predominanza di Kapha sono robuste, hanno la pelle morbida e oleosa, capelli spessi. Sono calmi, tranquilli, equilibrati ma talvolta troppo lenti, quasi letargici.
Kapha è predominante nell’infanzia quando il corpo cresce e si struttura. Aumenta naturalmente in primavera e nella prima parte del giorno e della notte.
Si trova nella parte superiore del corpo: testa, gola, torace, parte superiore dello stomaco, ma
anche nel tessuto adiposo, nella linfa e nelle articolazioni. Un tipico squilibrio di Kapha dosha è il raffreddore (parta alta del corpo, presenza di muco).
Questa la tabella riassuntiva per capire se prevale in te Kapha:
Elementi: Terra e Acqua
Qualità predominanti: freddo, lentezza, stabilità, pesantezza, viscosità
Funzioni principali: struttura del corpo, forza, resistenza, immunità
Segni fisici: corpo robusto, pelle morbida e oleosa, capelli spessi, digestione lenta e regolare
Segni mentali: calma, pazienza, buona memoria, ma anche pigrizia se sbilanciato
Parti del corpo: parte alta, tessuto adiposo, linfa, articolazioni
Stagione: primavera
Parte del giorno: 6-10,18-22
Stagione della vita: infanzia
Equilibrio: forza, resistenza, calma e stabilità emotiva
Squilibrio: aumento di peso, congestione, malinconia, pigrizia, letargia
Come riequilibrare Kapha?
Routine quotidiana: evitare l’eccesso di sonno o inattività, mantenere orari regolari per pasti e attività.
Alimentazione: prediligere cibi leggeri, caldi e speziati. Evitare cibi troppo elaborati, unti e grassi. Verdure cotte, legumi, cereali leggeri e spezie come pepe nero, zenzero cannella aiutano a stimolare il metabolismo e ridurre la pesantezza.
Attività fisica: esercizio regolare e movimento sono fondamentali. Passeggiate, yoga dinamico, corsa o nuoto aiutano a stimolare l’energia stagnante.
Trattamenti ayurvedici: massaggi con oli più leggeri e riscaldanti, impacchi speziati, massaggi con polveri, favoriscono circolazione e stimolazione del corpo.
Kapha tende ad aumentare durante la primavera, nelle giornate più fredde e umide. Sono i momenti in cui si può manifestarsi sensazione di pesantezza, raffreddori o congestione. Adattare quindi l’alimentazione, l’attività fisica e i trattamenti in questa stagione è fondamentale per mantenere l’equilibrio. Conoscere il proprio Kapha significa imparare a bilanciare energia e stabilità, stimolare il corpo quando necessario e vivere con forza, resistenza e serenità mentale.
Le parole d’ordine sono: movimento, azione e leggerezza.
Il ciclo delle stagioni e i Dosha: come influiscono sul corpo
Analizzando i singoli dosha abbiamo visto come questi siano strettamente correlati alle stagioni. Conoscere questi cicli aiuta a prevenire squilibri.
Primavera: Kapha aumenta e può portare congestione e pesantezza
Estate: Pitta prevale e può causare maggior calore, irritazioni e collera
Autunno/Inverno: Vata domina possono quindi aumentare ansia, secchezza, insonnia
Ricordarsi di questi cicli ci aiuta ad adattare le nostre abitudini di vita scegliendo un’alimentazione, dell’attività fisica e dei trattamenti specifici per cercare di mantenere l’equilibrio naturale. Giocare d’anticipo è fondamentale per evitare che si creano squilibri.
Perché conoscere il proprio Dosha è importante?
Capire qual è il proprio dosha dominante significa avere in mano una bussola che ci permette di orientarci verso il benessere. Ogni persona ha una costituzione individuale unica e sapere se prevale Vata, Pitta o Kapha, o se queste tre energie sono in equilibrio tra loro, permette di scegliere in modo più consapevole alimentazione, attività fisica e trattamenti personalizzati, così da mantenere corpo e mente in equilibrio.
Conoscere il proprio dosha aiuta anche nella prevenzione dei disturbi, perché ci rende più attenti ai segnali che il corpo invia e ci permette di correggere le abitudini quotidiane prima che i piccoli squilibri diventino fastidi più importanti.
Infine, quando i dosha sono bilanciati, l’energia fluisce meglio e ci si sente più vitali, concentrati e sereni, con benefici per la salute fisica, per l’umore e per la qualità della vita.
Conoscere il proprio dosha permette quindi di:
Personalizzare dieta, attività e trattamenti per il benessere
Prevenire disturbi fisici ed emotivi
Migliorare energia, concentrazione e serenità quotidiana
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I trattamenti ayurvedici che propongo come l’Abhyanga, il massaggio con oli caldi e medicati, nutrono i tessuti in profondità, calmano la mente e favoriscono l’equilibrio di Vata, Pitta e Kapha.
Il rituale Pindasweda, con i sacchetti caldi di erbe o spezie, stimola la circolazione, scioglie tensioni e purifica dalle tossine. È un ottimo trattamento nei cambi stagione sopratutto per Vata e Kapha. Il rituale Shiro – Mukhabhyanga calma la mente e rilassa in profondità, ideale in particolare per Vata e Pitta.
Questi tre rituali non solo riequilibrano i dosha, ma sostengono anche vitalità, leggerezza interiore e armonia emotiva.
Cosa aspetti? Prenota il tuo rituale e comincia il tuo percorso verso il benessere naturale.